TERAMO – «A Teramo non c’è rimasto più nulla e tutto quello che rappresentava la teramanità è stato abbandonato al caso». Per esemplificare lo stato di ‘degrado’ ormai diffuso nel teramano ‘Teramo Vivi città’ mette il ‘dito nella piaga’ su una delle questioni più recenti e dibattute della nostra città: la probabile scomparsa della storica emittente televisiva di Teleponte. Ad oltre un mese dallo ‘spegnimento’ della tv, infatti, avvenuto in seguito alla proclamazione dello sciopero ad oltranza di giornalisti e tecnici, le cui ragioni sono state spiegate dal personale stesso nella conferenza stampa dello scorso 29 luglio, ancora tutto tace. « E’ stucchevole – scrive Marcello Olivieri – l’indifferenza, verso quelle persone che hanno lavorato e ancora devono prendere degli stipendi arretrati. La politica che fino a ieri ha spremuto Teleponte, chiedendo continui spazi dove esibirsi, oggi tace e rimane impassibile davanti all’agonia di una emittente storica. ‘Teramo Vivi Città’ invita i politici che contano, a scendere in campo per scongiurare la fine di Teleponte, l’ultimo baluardo della teramanità» .
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